poesia tratta da “I Demoni”, capitolo sesto, di Fëdor Michajlovič Dostoevskij
poesia tratta da “I Demoni”, capitolo sesto, di Fëdor Michajlovič Dostoevskij
UNA FIGURA LUMINOSA
Ei non era di nobili natali,
Era nato e cresciuto fra la plebe,
Ma, inseguito dall’ira del sovrano,
Dall’invidia malvagia dei boiardi,
La sua vita votò alle sofferenze,
Ai supplizi, al martirio, alle torture,
Ed al popolo volle proclamare
Fratellanza, eguaglianza, libertà.
E quand’ebbe iniziato la sommossa
Fuggì dalla fortezza imperiale,
Fuggì dalle tenaglie e dalla frusta,
Riparando al di là della frontiera.
E il popolo, già pronto a sollevarsi
Dal crudel destin che l’opprimeva,
Attendeva ansioso lo studente,
Attendea da Smoljensk fino a Taskent.
Tutto il popolo, come un uomo solo,
L’attendea per seguirlo ad occhi chiusi,
Per finirla per sempre coi boiardi,
Per finirla per sempre con gli zar.
Per divider le terre con la gente,
Infrangere e distruggere per sempre
Le chiese, il matrimonio e la famiglia,
Malefatte d’un mondo che passò!